Alessandra intervista Miele Rancido
Inizia oggi la collaborazione tra Modelle News e Alessandra Guglielmetti modella cosmopolita e appassionata di fotografia ed arte a cui lasciamo la parola per una breve presentazione:
Alessandra Guglielmetti, in arte La Grisbi, è solo una ragazza che nasce con il tarlo dell’arte.
All’età di sei anni avvisa sua madre che da grande non farà la velina ma farà l’artista e, sotto l’ammonizione di sua nonna che la vede già a morire di fame sotto ad un ponte, comincia, preventivamente, a costruirsi una capanna in giardino.
Odia la fotografia fino all’età di diciotto anni quando, finalmente, termina il liceo d’arte e scopre che esiste un mondo artistico estraneo alle convenzioni didattiche di cui nessuno le aveva mai accennato. Respinge qualsiasi filosofia creativa perché il suo mondo è troppo flebile per sottostare ad una norma costante. Diffida dal mondo moderno, sperimenta con quello antico.
A diciannove anni entra in contatto con un noto fotografo milanese, Andrea Simoncini, grazie al quale si interessa all’altro lato dell’obiettivo. A due anni da quel piacevole incontro La Grisbi è diventata nel panorama della fotografia italiana un personaggio che si ama o si odia. Lontana dalle mezze misure, trasformista, cinica e creativa saltella da uno shooting all’altro tentando di creare ogni volta un prodotto differente e di valore artistico.
Attualmente, dopo due anni di lavoro in ambito teatrale ed una laurea in storia dell’arte contemporanea ha issato la propria bandiera in una guerra contro il cattivo gusto e la fotografia mediocre tentando, con i propri mezzi, di pubblicizzare coloro che meritano una discreta visibilità.
Il primo lavoro di Alessandra è l’intervista che segue a Miele Rancido, una delle migliori modelle del panorama alterlative intaliano:
A.G. In Italia una delle modelle alternative più conosciute ed apprezzate, ma chi è Miele Rancido lontano dagli obiettivi e dagli studi fotografici?
M.R. Mi fa molto piacere essere ritenuta in tal modo, anche se la strada è decisamente in salita! Miele rancido fuori dallo studio è sempre Miele Rancido. Una ragazzetta piccola e bionda, sempre con zaini ingombranti e vestita in maniere opinabili, col sorriso sul viso quando possibile ma altrettanto arrabbiata quando perde la pazienza. Insomma, una persona normalissima ovviamente!
A.G. Miele Rancido è un misto di dolcezza e particolarità, da dove nasce questo nome ?
M.R. Miele Rancido nasce dal fatto che adoro il miele. Il miele per natura è una sostanza che non dovrebbe andare a male, non presenta infatti data di scadenza sulla confezione. In realtà, in alcune occasioni, il miele va a male, non cambiando colore o odore, semplicemente sapore. Miele Rancido è quindi il sapore che siamo obbligati ad assaggiare, quando prendiamo un cucchiaino dal nostro barattolo di miele. Ciò che siamo fuori (lo stesso colore anche se marci) e ciò che siamo dentro (che cambia totalmente). Una sorta di maschera della società che rappresenta ciò che siamo realmente e ci che vogliamo far trasparire per gli altri, una persona giudicata in maniera affrettata che poi si rivela completamente diversa, sia nel bene che nel male. Quello che siamo contro la nostra maschera.
A.G. In due anni di esperienza sui set italiani è cambiato qualcosa nel tuo modo di considerare il tuo lavoro e la fotografia in generale?
M.R. Chiaramente all’inizio ero molto inesperta e timorosa, ora mi sento decisamente più sicura e “agile” sul set. Meno impacciata e più forte e consapevole delle mie capacità. Considero sempre più la fotografia come l’arte del cambiamento, un mezzo per trasformarci in maniera camaleontica e divenire qualcuno di diverso, ogni giorno.
A.G. In Italia il panorama dell’alternative è pressoché inesistente, cosa rispondi a tutti coloro che sostengono ancora che una modella con tanti tatuaggi non sia adatta per alcuni generi?
M.R. Rispondo che non bisogna mai giudicare una persona dall’estero senza mai averla provata. E un po’ la storia del Miele Rancido, non trovi? Indubbiamente per certi generi sono più adatti alcuni canoni di modelle o ragazze, ciò non toglie che alla base di tutto ci debba sempre essere una capacità interpretativa e di immedesimazione fortissima, altrimenti sarebbe come guardare un qualcosa di bello esteticamente ma decisamente vuoto. E penso che non sia questo l’obiettivo della fotografia, o almeno lo spero.
A.G. Miri sempre ad un lavoro di qualità, quali sono i tuoi criteri di scelta delle varie collaborazioni?
M.R. Indubbiamente cerco di tenere una qualità elevata con materiale diversificato, si parla quindi di diversi criteri: dal progetto che può risultare interessante o meno, alle capacità di postproduzione, al team che aiuta per trucco, parrucco, abiti e location. Deve esserci il giusto mix di qualità e di sintonia anche tra tutti i partecipanti al lavoro.
A.G. Cosa consiglieresti ad una ragazza che si avvicina per la prima volta a questo ambiente?
M.R. Di stare attenta, di non fidarsi mai di nessuno e di non farsi false illusioni. Bisognerebbe capire fino a dove si può arrivare, senza cadere in un territorio che non conosciamo. Essere autocritiche e cercare di migliorarsi sempre.
A.G. C’è qualche esperienza della tua carriera come fotomodella che, guardando indietro, non ripeteresti?
M.R. Sì, ce ne sono un paio ma fortunatamente ho sempre avuto rapporti con persone serie, creative, motivate e soprattutto rispettose degli altri.
A.G. Hai passato un anno della tua vita in Francia, hai avuto modo di sondare l’attività fotografica francese?
M.R. Certamente, uno dei fotogafi con cui collaborai in Francia, vale a dire Jack Urvoy, è rimasto un mio grande amico. Oltre ad essere un grande artista ha avuto il piacere di venire in Italia per due volte a farmi visita, abbiamo così organizzato set fotografici sia con me che con altre modelle che si sono prestate alla creazione di queste opere pin-up.
A.G. Qual’ è il tuo rapporto con il nudo?
M.R. Penso che se fatto bene, cosa difficile sia per il versante modella che per il versante fotografo, renda l’idea di corpi non per forza perfetti, ma che comunicano qualcosa di profondo ed intimo. Se fatto male, beh, indubbiamente rischia di cadere nella volgarità.
A.G. Grazie per la disponibilità, se vuoi lasciare qualche messaggio ai nostri lettori..
M.R. Grazie a te , un bacio enorme a tutti e tutte e un augurio di un sereno 2012! www.miele-rancido.com
brava miele, una ragazza intelligente oltre che dalal bellezza incisiva, soprattutto una con i piedi per terra che è rimasta conscia dei propri limiti, a differenza di altre, apprezzabile che sia anche istruita e continui l’università con successo
molto talentuosa anche come stylist