Jessica Damato, quando la fotografia fa stare bene
Ha iniziato a fare foto da piccolissima, quando aveva appena 14 anni. All’inizio non era troppo convinta, poi pian piano la curiosità e la passione hanno preso il sopravvento. Così oggi, che di anni ne compirà 19 sul finire dell’inverno, Jessica Damato può già dire che sul set “c’è ormai da una vita”. Una bellezza semplice, acqua e sapone, un sorriso che non manca mai sul suo volto. E, naturalmente, l’intenzione di non fermarsi qui. “Perché dovrei? Questo mondo mi piace, vorrei giocarmi le mie carte e vedere dove posso arrivare”. Insomma, il traguardo è ancora tutto da raggiungere e conquistare, anche se il percorso è già lungo. Iniziato, come detto, a 14 anni. “Fu il fotografo Lorenzo Barone a propormi di fare qualche fotografia. All’inizio ero scettica, poi mi sono convinta. È stato un colpo di fulmine: subito a mio agio, con un risultato davvero straordinario”. Da allora, di acqua sotto i ponti ne è passata. Jessica, che abita fra Lecco e Milano, ha scattato con tanti fotografi, investendo su se stessa e coltivando un sogno: quello di un servizio fotografico… importante.
Ti sei buttata nel mondo della fotografia da giovanissima, come sono stati i primi tempi?
Mia mamma mi ha sempre incoraggiata, sostenuta nell’intraprendere con serietà questa strada. È stato molto più difficile il rapporto con gli amici e i conoscenti sui social
Davanti ad una mia fotografia, in casual o in intimo, ricevevo moltissimi commenti di gelosia e di invidia. Parlo soprattutto da parte delle ragazze, che in anonimo mi giudicavano. Ripeto, tutta invidia: che c’è di male in una foto bella?
Col tempo sei cresciuta, e con te anche la tua presenza davanti all’obbiettivo.
Se mi riguardo mi vedo cambiata: in viso mi rivedo bimba, piccolissima. Oggi sono migliorata nel corpo e nella posa, ed ho preso una maggiore consapevolezza di me stessa.
Come si cresce?
Sicuramente guardando le proprie fotografie, notando i difetti, studiando i modi per migliorarle. E poi prendendo ispirazione da fotografie di altre fotomodelle: si guarda ma non si copia! Molto meglio reinterpretare…
Una ragazza socievole, impulsiva e solare, legatissima alla propria famiglia. Mia mamma, nonna e sorella sono le persone più importanti della vita. Un’altra, mio nonno, se n’è andato troppo presto, lasciandomi senza un punto di riferimento fondamentale.
E a livello fisico?
Diciamo… non da buttar via! Mi manca qualche centimetro in altezza (164 cm), ma nel complesso non posso lamentarmi.
Qual è la parte più bella di te?
Sicuramente gli occhi.
E quella che gli uomini ti guardano?
Ho una vita strettissima, mi dicono che il fondoschiena spicchi particolarmente…
E quella che ti rifaresti?
Il seno, lo vorrei più evidente. Ma ogni cosa a suo tempo…
Torniamo alla fotografia: che set ricordi con particolare soddisfazione?
Mi sono divertita a scattare in casual, elegante, costume, sportivo, intimo, cercando sempre la location più adeguata. Qua vicino a me c’è l’Adda, un fiume che offre innumerevoli spunti. E se devo pensare a dei fotografi, ricordo con affetto Davide Esposito, Claudia Ronchi e Giuseppe Belloni.
Che sensazioni ti regala l’essere fotografata?
Qualcosa che mi pare di fare… da una vita! Ho sempre scattato a mio agio, sciolta e soddisfatta del risultato finale.
C’è differenza fra l’essere fotografata da un uomo o da una donna?
Sì, soprattutto sul set. La donna osa chiedere maggiormente il lavoro sulle pose, l’uomo spesso lascia alla mia libera interpretazione del movimento corporeo.
C’è una foto che ti piacerebbe fare?
Sì: in tenuta sportiva, sullo skateboard!
E un posto in cui ti piacerebbe scattare?
Le Hawaii o in California, dove il mare è bianco!
Hai un prototipo di bellezza femminile?
Sicuramente Megan Fox e Cara Delevingne, belle ed eleganti.
C’è un motivo per cui ti piace così tanto far foto?
Sì, ammetto che mi piace molto. Dà soddisfazione, e forse è una piccola parte insita in me. Ecco perché sono cinque anni che mi metto in gioco, ogni volta col sorriso.
Sempre più ragazze si mettono in gioco davanti ad una macchina fotografica: che ne pensi?
Trovo giusto il fatto che qualunque ragazza possa avere delle belle foto di se stessa, che ritraggano magari un particolare momento della propria vita. Ma non trovo corretto che poi si autodefiniscano fotomodelle… Essere fotomodella è ben altro, tra cui lavoro e sacrificio. Se una ragazza è bella, comunque, non vedo perché non debba farsi fotografare e sentirsi gratificata.
Hai un segreto dietro alla tua bellezza?
Non bevo, non fumo e vado a correre. Beh adesso no perché fa freddo, ma in alternativa c’è la palestra…
Intervista a cura di Alberto