Rosi, la fotografia scoperta… troppo tardi
Una donna semplice, a cui l’età bisogna chiederla per rendersi conto ancor meglio della sua bellezza. Appena superata la soglia degli “anta”, Rosi (nome d’arte Red Rosi) è una di quelle fotomodelle uscite dal tempo, talmente affascinanti da essere fra le più ricercate d’Italia. La sua dote? Semplicità, naturalezza, un pizzico di malizia e il dono innato di essere se stessa davanti all’obiettivo. Sarà per quello che i set si susseguono, gli shooting la portano in giro per il mondo e anche gli States sono pronti ad accoglierla. Il suo segreto? Forse, semplicemente l’essere donna con una marcia in più…
Innanzitutto, chi è Rosi lontana dagli obiettivi della macchina fotografica?
Rosi è una normalissima donna che va in palestra tre volte a settimana, che vive da sola e che al momento è disoccupata…
Una donna “normale”: ci racconti la tua vita prima di buttarti nel mondo della fotografia?
Qualche anno prima di buttarmi nella fotografia ero una donna sposata, ma non ho cominciato a mettermi in gioco subito dopo la separazione. Ci è voluto un po’ di tempo, ma quando ho iniziato non ho più smesso.
Come mai ti sei avvicinata a questo mondo all’età di… 39 anni?
Il motivo è molto semplice: non avevo mai pensato che potessi interessare sotto questo punto di vista: ci sono molte ragazze giovani! Tutto é nato per caso, dopo un mio commento su un post il presidente di una importante pagina di bellezza on line mi ha contattato privatamente. Da li poi e stato come accendere una miccia…
Come è stata la tua prima volta?
Posare per la prima volta non mi ha creato problemi, mi sentivo a mio agio dietro l’obbiettivo. Anzi mi sentivo molto bene, una sensazione davvero straordinaria.
In quanti set sei stata protagonista? Ce ne sono alcuni che ricordi con soddisfazione particolare?
Quanti con precisione non lo so… ormai ho davvero perso il conto. E comunque tranne un set in cui eravamo tre donne, sono sempre stata io la protagonista. Quelli che ricordo con maggior soddisfazione sono quelli che ho fatto a St Tropez e a Marrakech, esperienze stupende.
Che emozioni e sensazioni ti regala la fotografia?
Emozioni fortissime, sensazioni straordinarie. Insomma, la fotografia esalta la mia personalità e la mia femminilità, ormai non potrei farne a meno.
Sei una donna esibizionista? La fotografia ha esaltato questa tua caratteristica o… lo eri già prima?
Sì molto esibizionista, ma senza cadere nel volgare. La fotografia ha accentuato questa cosa, diciamo che le ha dato la spinta per far emergere fuori tutto l’esibizionismo che c’è in me.
Sei stata giudicata per questa tua scelta?
No giudicata no… o meglio sicuramente qualcuno lo ha fatto, ma senza il coraggio dirlo in faccia.
C’è una parte migliore di te… e una che vorresti migliorare?
La parte migliore di me è che ci metto l’anima, il cuore e tutta me stessa in qualsiasi cosa. La parte peggiore, ma che non ho interesse a migliorare, è che se queste mie qualità vengono calpestate, ignorate o ferite mi trasformo in una belva.
Cosa pensano le persone più vicine a te di questa scelta che hai intrapreso?
Cosa pensano non lo so, non me lo hanno mai detto apertamente e io… non sono così curiosa da volerlo sapere ad ogni costo.
Ma la fotografia… è rimasta passione o si è trasformata in un lavoro?
Entrambi: è una passione e un lavoro.
Quali sono i generi che ti esaltano maggiormente?
Senza ombra di dubbio il glamour, penso che sia lo stile che esalta maggiormente me stessa, il mio corpo e la mia femminilità.
Hai fatto set anche all’estero: ci racconti questa esperienza?
Ho fatto servizi a Saint Tropez e Marrakech, ora sono in attesa di andare a New York.
Avresti mai immaginato alla tua età di essere… protagonista sotto i riflettori?
No, alla mia età no. Come dicevo prima ci sono tante ragazze giovani, ma ho scoperto che l’età non conta molto se una si presenta bene. Dalla mia ho anche una totale naturalezza nel posare, quindi non escono mai foto da manichino.
Quali obiettivi ti piacerebbe raggiungere e quali sogni vorresti realizzare?
Obbiettivi da raggiungere molti, ma in particolare posare per un’importante rivista… e magari finire anche in copertina!
Ti sarebbe piaciuto iniziare prima? Ti sei pentita?
Iniziare prima sì, mi avrebbe regalato molte più occasioni e ambizioni per il futuro. Pentita no perché non ci avevo mai pensato.
Perché le tue coetanee dovrebbero vivere questa esperienza lavorativa che stai affrontando?
Adesso non so se è una cosa che si può consigliare di vivere come esperienza… posso solo dire che lo devi sentire dentro. Ti deve andare in fermentazione il sangue davanti un obbiettivo, quindi se non si sentono queste cose non è consigliabile perché non capirebbero cosa succede a una fotomodella davanti all’obiettivo.
Intervista a cura di Alberto