Intervista a Veronica Croce
Dalle Marche, sua terra d’origine, è pronta a trasferirsi a Milano. Lo farà per amore, per studio e per lavoro. Perché Veronica Croce, 18 anni da compiere fra qualche mese, il mondo della moda e della fotografia lo vuol vivere da dentro. E cosa c’è di meglio se non il capoluogo lombardo, fulcro del fashion europeo? Veronica lo ha capito al volo dopo aver scoperto che lei e la fotografia si piacciono a vicenda. Nonostante la giovane età ha collezionato una decina di shooting puntando sulla formazione e partecipando a stage su postura, portamento e dizione con la maestra Emiliana Perina e Alessandro Balducci. “Io non sono nessuno, ma sogno la copertina di Vogue”. La ragazza ha le idee ben chiare e la voglia di fare. E dal mese di settembre, la sua vita (anche lavorativa) potrebbe davvero cambiare.
Insomma Veronica, dalle Marche si arriva a Milano.
Mi trasferirò qui per star più vicina al mio fidanzato, per completare il Liceo di Scienze Umane e per giocarmi le mie carte nel mondo della fotografia e della moda. Devo dire grazie alla fotografia che mi ha permesso di superare la mia timidezza e di poter creare empatia a pelle con i fotografi. Insomma, la fotografia nonostante l’età mi ha dato tanto…
Giovanissima ma decisa.
Caratterialmente sono generosa, buona, socievole, mi fido sempre degli altri. Purtroppo a volte divento testarda ed impulsiva. Ma io mi piaccio così, non cambierei mai nulla di me.
E fisicamente?
Partiamo dalle misure: 77-65-88. Sono alta 172 centimetri, occhi marroni e capelli castani. Mi piacciono i miei occhi, lo sguardo e a detta anche dei fotografi… le gambe! Di me cambierei solo il naso, invece sono orgogliosissima delle mie mani…
Carattere e fisico, ecco le armi che ti hanno portata ad emergere.
Ho sfilato e posato a livello locale per negozi di abbigliamento e fotografi della zona. Ho lavorato come hostess per alcune ditte, durante manifestazioni fieristiche. Invece, non sono interessata ai concorsi di bellezza. Dimenticavo: non ho tatuaggi per scelta, so che in questo campo potrebbero frenarmi. Per cui, per il momento… corpo pulito!
Come hai iniziato a scattare?
Un po’ per caso, anche se la moda è sempre stata una mia passione: da piccola sfilavo per casa con i tacchi di mamma, era già nel mio dna! Poi ho avuto l’occasione e mi sono tuffata, ritagliandomi il mio spazio. Ho iniziato a livello locale e poi ho posato per il fotografo Alberto Buzzanca per il mio nuovo book. Nelle scorse settimane sono stata contattata da diverse agenzie di moda e fotografi di Milano.
Qual è la tua arma in più?
Penso di saper creare il giusto feeling col fotografo. E penso anche di non aver avuto fretta: i corsi servono per crescere, i consigli giusti sono sempre ben accetti. E poi, ho una mia filosofia sulle foto da realizzare…
Che sarebbe?
Come generi prediligo il fashion e il beauty, ma tutto nei limiti e senza esagerazioni. Io sono alle prime armi nonostante scatti ormai da un anno, ma non penso che i primi scatti debbano essere di glamour o di nudo. Altrimenti… si rischia di rimanere sempre in quel settore! Io voglio crescere, un gradino per volta: se voglio colpire qualcuno, voglio farlo da vestita.
Parliamo delle tue fotografie: qual è quella più particolare che hai fatto?
Una in studio, a colori, con una tuta stile salopette, inquadrata a mezzo busto. Era tutto particolare, risultato finale compreso… E mi ha divertito l’idea di ribaltare le impostazioni imparate nei corsi, per provare a costruire qualcosa di diverso.
E quale foto vorresti realizzare?
All’aperto, a contatto con la natura, magari con un’altra persona. O ancor meglio con un animale…
C’è un posto in cui vorresti scattare?
Sì, in Polinesia! Già mi vedo vestita in costume o sportiva!
Nella vita di tutti i giorni che ragazza sei?
Semplice, alla mano, super fidanzata. Una ragazza a cui piace essere guardata, a chi non fa piacere? Complimenti e apprezzamenti non guastano mai.
Ripartiamo dall’inizio: dove vorresti arrivare?
Sono partita con l’idea di lanciarmi nel campo delle modelle e delle fotomodelle, purtroppo la mia altezza esclude la prima possibilità. Il mio sogno rimane Vogue o un cartellone pubblicitario ho 17 anni, concedetemi di sognare…
Intervista a cura di Alberto